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Oltre ai prestiti erogati dalle banche, spesso concessi con tassi di interesse molto altri, esistono soluzioni agevolate che consentono di usufruire di piccoli prestiti con tassi contenuti. Una di queste soluzioni è il prestito personale INPS, pensato per insegnanti, dipendenti pubblici e pensionati in possesso di determinati requisiti. In questo articolo vedremo nel dettaglio cosa sono i prestiti personali INPS e chi può richiederli.
Prestiti INPS: cosa sono e come funzionano
Erogati direttamente dall’INPS (l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) o da istituti di credito convenzionati con quest’ultimo, i prestiti INPS sono dei prestiti caratterizzati da interessi agevolati, con una durata del rimborso che può andare dai 12 ai 48 mesi.
Chi può richiedere questi prestiti? La fascia dei destinatari è molto ampia, sebbene non tutti i cittadini vi possano accedere. In particolare, i prestiti INPS si rivolgono:
- Ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane SpA.
- Agli insegnanti e i direttori scolastici a tempo indeterminato delle scuole statali primarie o della scuola dell’infanzia, che siano al momento della richiesta in servizio o a riposo da massimo due anni (iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale).
- Ai dipendenti pubblici e i pensionati che sono iscritti alla Gestione unitaria.
Queste categorie, devono inoltre essere in possesso di determinati requisiti. La disponibilità di questi finanziamenti è legata al bilancio annuale dell’Istituto, che stabilisce l’entità delle risorse da dedicare a questa attività. Le rate mensili vengono trattenute in busta paga fino a conclusione del piano di ammortamento.
Il principale vantaggio di questi prestiti è il TAEG agevolato, in genere fissato al 5%. Le condizioni sono sicuramente meno onerose rispetto ai finanziamenti concessi dagli istituti di credito sul libero mercato.
Quali prestiti è possibile richiedere tramite l’INPS?
Esistono principalmente tre diverse tipologie di piccoli prestiti INPS per dipendenti e pensionati: piccoli prestiti, prestiti pluriennali e cessione del quinto della pensione. Analizziamoli tutti nel dettaglio.
Piccoli prestiti INPS
I piccoli prestiti sono prestiti di importo ridotto e restituibili in poche mensilità. Nel caso dei dipendenti del gruppo Poste Italiane SPA, possono ammontare a una somma da uno a otto volte lo stipendio netto, e vengono restituiti nella forma della cessione del quinto dello stipendio, al massimo in 4 anni. Per gli iscritti alla gestione unitaria possono ammontare al massimo a 4 mensilità nette di stipendio o pensione e prevedono una restituzione a breve termine (da 12 rate per quelli di importo minore a 48 rate per quelli di importo maggiore). Sono però soggetti alla disponibilità finanziaria dell’INPS, e quindi possono essere più o meno disponibili di anno in anno.
Prestiti pluriennali INPS
Sono prestiti di ammontare maggiore, che richiedono una restituzione dilazionata in più anni. Possono essere restituiti in 5-10 anni tramite trattenuta di un quinto dello stipendio, e l’importo lordo (a cui vanno tolti interessi, spese, ecc) è pari al quinto dello stipendio, moltiplicato per il numero di rate. A certe condizioni, possono accedere anche i dipendenti a tempo determinato.
Cessione del quinto della pensione INPS
Questi prestiti pensati per i pensionati prevedono una restituzione tramite un addebito sulla pensione, non superiore a un quinto dell’ammontare della stessa. L’ammontare quindi dipende dal valore della pensione e dal numero di rate, ma va restituito in massimo 10 anni. Questi prestiti non godono di un tasso speciale, ma comunque devono rispettare i limiti previsti per legge.
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