Il mutuo “sociale”


Cercando in rete ho trovato un’interessante iniziativa, riguardante una soluzione alla crisi mutui.

Partiamo dall’origine con il punto da cui attingere per i finanziamenti:

Come si finanzia
Inizialmente esclusivamente utilizzando i fondi regionali a disposizione per l’emergenza abitativa, per le politiche di edilizia residenziale pubblica e i fondi europei specifici. In una seconda fase utilizzerà le entrate derivanti da i pagamenti mensili delle rate del MUTUO SOCIALE e le entrate derivanti dall’ affitto dei locali commerciali dei nuovi quartieri. Si creerà in questa maniera un circolo finanziario che non necessità di continui finanziamenti da parte dello Stato.

Una volta trovate le disponibilità finanziarie si passerà all’attuazione concreta del piano:

Come primo articolo la legge proclamerà la Costituzione di un ente regionale: l’ ISTITUTO REGIONALE per il MUTUO SOCIALE (IRMS), che si occuperà di costruire nuovi quartieri con modelli di bioarchitettura tradizionale, a bassa densità abitativa e con tecniche innovative in materia di fonti energetiche rinnovabili.

L’ Istituto Regionale per il Mutuo Sociale dovrà utilizzare per la costruzione dei nuovi quartieri i terreni gratuiti del pubblico demanio.

L’ Istituto Regionale per il Mutuo Sociale, per la progettazione dei quartieri, non deve pagare famosi e costosi architetti, ma bandire prestigiosi concorsi fra giovani architetti e istituti universitari di architettura e urbanistica.

In questo modo, l’ Istituto Regionale per il Mutuo Sociale non paga terreni, non paga concessioni e tasse e non paga progetti.
Abbatte così i costi di costruzione in maniera radicale.
Inoltre l’ Istituto Regionale per il Mutuo Sociale in qualità di ente pubblico non mira al profitto.

Questo permetterà di vendere le case costruite a reale prezzo di costo, calcolando esclusivamente materiali edili e manodopera.

Passiamo all’ultima, ma importante fase:

Possono accedere al MUTUO SOCIALE solo famiglie in cui nessun componente del nucleo risulti proprietario di altro immobile.

Visto il carattere permanente della formula del MUTUO SOCIALE possono accedere solo famiglie con cittadinanza italiana e residenti da almeno 5 anni nella regione. Per le altre rimangono le altre forme di assistenza alloggiativa.

La famiglia paga il MUTUO SOCIALE con una rata che non può superare 1/5 delle entrate economiche familiari. Ossia se la famiglia ha entrate per 1000 euro la rata del MUTUO SOCIALE è di 200 euro mensili.

Se tutti i membri maggiorenni della famiglia risultano disoccupati la famiglia può dichiarare lo stato di TOTALE DISOCCUPAZIONE e il pagamento del mutuo viene interrotto senza che si perda il diritto di proprietà. La famiglia riprenderà il pagamento del mutuo quando tornerà ad avere introiti economici.

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La famiglia che dichiara lo stato di TOTALE DISOCCUPAZIONE viene seguita costantemente da un’assistente sociale inviato dall’ Istituto Regionale per il MUTUO SOCIALE. Le funzioni dell’assistente sociale sono di aiuto sociale mirate all’ottenimento di un nuovo lavoro ma anche di controllo. Qualora l’assistente sociale scopra che una componente della famiglia che dichiara TOTALE DISOCCUPAZIONE in realtà lavora e dichiara il falso per non pagare il mutuo la famiglia in questione perderà il titolo di proprietà e la casa sarà assegnata ad un’altra famiglia.

La proprietà della casa acquisita con MUTUO SOCIALE è vincolata: la casa non può essere rivenduta, affittata, messa a garanzia di un prestito o ipotecata. La casa ottenuta con mutuo sociale è quindi economicamente inerte e deve essere utilizzata esclusivamente come abitazione per la famiglia che ne è proprietaria.
Non può essere quindi né pignorata né confiscata.

Se ho dimenticato di trascrivere dei punti fondamentali correggetemi tramite commenti: provvederò a sistemare il post.
L’idea ad una prima lettura sembra ottima.
Effettivamente il sistema potrebbe funzionare e risolvere il problema di alcune famiglie.
A mio parere però la proposta è un po’ da ritoccare in alcuni particolari forse un po’ sottovalutati.
Creare case sociali a basso prezzo porterebbe una grossa svalutazione sulle case, con una conseguenza drastica sul sistema finanziario.
Per farmi capire meglio farà un esempio.
Costruite le case con mutuo sociale, presto il mercato immobiliare si svaluterà, cadrà fortemente il prezzo delle case, anche di coloro che già la posseggono e di cui stanno pagando il mutuo.
Conseguenze?
Se una crisi economica di vario genere dovesse abbattersi sul titolare del mutuo, la rata non si potrà pagare e per cui la banca pignora il bene, rivendendolo, ma se non potrà coprire il debito con la casa oramai svalutata cosa accade?
Accade che come in America la banca ha debiti scoperti e si innesta un sistema a catena che porta un generale impoverimento.
Ecco perché a mio parere bisognerà inserire nel contesto nazionale degli ammortizzatori per tutelare banche e mutuati.
Altro problema:
A chi dare la casa con mutuo sociale?
A chi non lavora?Disoccupati? E perché sono disoccupati?Insomma non è facile giudicare chi è bravo e chi è cattivo, si rischia che mascalzoni, delinquenti e gente del genere si approfitti di queste case, facendo nascere un forte risentimento da parte di coloro che hanno dovuto acquistare l’immobile con sudore della fronte.
Ingigantendo il problema, in seguito a questo fenomeno si potrebbero addirittura creare interi quartieri in stile americano dove la delinquenza prolifera.
A quel punto il progetto fallirebbe, portando i cittadini onesti a tornare dai normali istituti di credito.
Bisognerà instaurare un buon piano di sicurezza.

Altro particolare piuttosto dubbio è cosa accade se un proprietario non paga il mutuo o l’affitto.
A chi graverà la spesa per la costruzione di quella casa?I soldi spesi andranno persi?Inoltre come si pensa d’intervenire se non si paga per lunghi periodi? Chi pagherà le spese (acqua,luce,gas,tasse) ed eventuali spese giuridiche per “sbatterlo fuori”?
Poi leggo:
Costruire a prezzo di costo.
Difficilmente un’impresa edile costruirà a 5 se nel mercato può guadagnare 10.
Ponendo di riuscire a trovare chi farà un lavoro del genere, il risparmio avverrà.

Infine a controllare tutto questo enorme colosso chi sarà?
Un altro sistema burocratico spesso lento e con lunghe code d’attesa come quello delle case popolari o della sanità?

A mio parere l’idea è buona ed avere illuminazioni del genere in questo periodo è una “manna dal cielo”, ma andrebbe ridefinita in alcuni particolari per evitare che nella soddisfazione di una minoranza (minoranza perché si parlerà di 100 mila 200 mila stabilimenti confronto la totalità dell’Italia), subiranno le conseguenze un enorme numero di italiani che stanno ora pagando il mutuo.

Spero che il progetto venga preso in considerazione da alcuni esperti del settore e valutato seriamente, obiettivamente, magari rivedendolo in alcuni punti e collaborando con tutti.
Io ho evidenziato alcuni difetti del sistema, ma tutti sappiamo che a distruggere una casa basta poco, mentre a costruirla e rinforzarla ci vuole impegno.

Per maggiori informazioni: www.mutuosociale.org

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