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Se stai pensando di ristrutturare la tua casa, o avviare dei lavori di riqualificazione energetica, sicuramente avrai sentito parlare del bonifico parlante, necessario per poter accedere alle detrazioni fiscali. Ecco tutto quello che c’è da sapere per non commettere errore e vedersi riconosciute le agevolazioni sui lavori.
Cos’è il bonifico parlante?
Il bonifico parlante è una tipologia di pagamento pensata appositamente per i proprietari di casa che devono effettuare lavori di ristrutturazione o riqualificazione. Questi lavori, infatti, consentono di usufruire di detrazioni fiscali particolarmente importanti, per ottenere incentivi che vanno dal 40% al 110%, a seconda che si tratti di Ecobonus o Bonus Ristrutturazione.
Per poter usufruire di queste agevolazione, c’è una serie di requisiti da rispettare, tra cui la conservazione della documentazione che attesta l’avvenuto pagamento alla ditta appaltatrice dei lavori. Il pagamento deve essere tracciabile (per questo motivo non sono accettati assegni, contanti e carte di credito) e deve essere effettuato secondo la forma del bonifico parlante.
La parte più importante di questo bonifico sta nella causale, che deve riportare la dicitura “Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986”. Per il resto, non ha nulla di diverso da un classico bonifico SEPA.
Il bonifico parlante può essere effettuato dall’home banking della propria banca (app o sito web) o di Poste Italiane, così come dagli sportelli fisici. Nel caso delle Poste, tuttavia, è previsto un massimale di 15.000 euro per ogni singola transazione. Quindi, se la fattura da pagare è più alta, dovrai effettuare il pagamento in più tranche.
Come compilare il bonifico parlante?
Effettuare un bonifico parlante è piuttosto semplice e intuitivo. Ma attenzione, perché basta una distrazione per vedersi invalidare la concessione degli sgravi fiscali. Come abbiamo accennato, la principale differenza rispetto a un bonifico classico sta nella sua causale, che deve far riferimento alla normativa in vigore e che dovrà essere differenziata a seconda della tipologia di lavori da effettuare. Ecco cosa inserire per ogni caso:
- Bonifico per detrazione 50%. Inserire nel campo causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’Articolo 16-bis del DPR 917/1986”.
- Bonifici per detrazione 65%. Se è questo il tuo caso, incolla questa dicitura nel campo causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi per riqualificazione energetica, che danno diritto alla detrazione prevista dall’Articolo 1, commi 344-347, legge 296/2006”.
- Ecobonus 110%. La frase esatta da riportare è: “Bonifico relativo a lavori edilizi per riqualificazione energetica, che danno diritto alla detrazione prevista dall’Articolo 119 del D.L. n. 34/2020 convertito dalla legge n. 77/2020”.
Infine, bisogna inserire i propri dati anagrafici, il numero di fattura e tutti i dati dell’appaltatore, ovvero partita IVA e codice fiscale. Nel caso tu abbia compilato il bonifico parlante con qualche errore, sappi che puoi comunque annullarlo entro poche ore dall’invio del pagamento.
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