Cos’è la TARI?

TARI

La tassa sui rifiuti italiana detta tassa sui rifiuti o TARI è un onere comunale sul costo dello smaltimento dei rifiuti solidi e organici. Se possiedi un immobile in grado di produrre rifiuti urbani, sei tenuto a pagare questa tassa.

La TARI – che dal 1° gennaio 2015 ha sostituito TARSU e TIA – si compone di due parti: una parte fissa e una parte variabile. Per calcolare quale importo devi versare, è da qui che dovrebbe iniziare il calcolo.

TARI: la parte fissa e la parte variabile

La parte fissa della TARI è calcolata in base alla superficie della casa in metri quadrati moltiplicata per la tariffa fissa unitaria.

La parte variabile della TARI cambia in base al numero dei componenti del nucleo familiare, ovvero delle persone che abitano nell’immobile. Tale dato è tratto dagli archivi comunali se il proprietario dell’immobile è residente nell’immobile, in caso contrario il numero degli occupanti è determinato in via presuntiva in relazione alla superficie dei locali.

TARI: come calcolare la quota variabile

Una circolare pubblicata dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha chiarito la corretta applicazione della TARI. Il documento precisava che bisogna elaborare la quota variabile una sola volta, in relazione alla superficie totale ad uso domestico.

Nella circolare si legge: “Un diverso modus operandi da parte dei Comuni non troverebbe alcun supporto normativo, in quanto porterebbe a sommare la quota variabile tante volte quanti sono gli elettrodomestici presenti in casa, moltiplicando così ingiustificatamente il numero degli occupanti e degli utenti e di conseguenza aumentando l’importo della TARI”.

In ogni caso, non è tua responsabilità notificare al fisco quanto devi. Dovresti ricevere una fattura, per mezzo postale, indicante l’ammontare dell’imposta dovuta e quanto devi pagare.

Chi paga la TARI in Italia?

La tassa sui rifiuti deve essere pagata da chiunque possieda, occupi o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte, atti a produrre rifiuti urbani e cumuli, indipendentemente dal loro utilizzo. A differenza di altre tasse italiane come l’Imu e la TASI dove è il proprietario a dover pagare, chi paga la tari deve essere colui che abita nell’immobile, sia il proprietario che vi risiede, un inquilino di un appartamento affittato, oppure, se la casa viene prestata volontariamente, l’occupante che la utilizza.

Non pagare la TARI: come funziona l’esenzione TARI

In alcuni casi sono previste esenzioni o riduzioni della tassa sui rifiuti. Ad esempio, quando l’immobile non produce rifiuti o produce rifiuti speciali non soggetti a tassa comunale, oppure quando la casa è adibita ad attività stagionali e non produce rifiuti per la maggior parte dell’anno, oppure quando la casa è vuota e inabitabile e non produce rifiuti, non ci sarà l’obbligo di pagare la tassa. Per non pagare è necessaria una dichiarazione firmata che dimostri al Comune le condizioni per l’esenzione o la riduzione.

In alcune situazioni, l’imposta può prevedere un importo ridotto. Se i rifiuti non vengono raccolti o se il servizio di raccolta dei rifiuti viene svolto in modo non corretto, i cittadini hanno il diritto di pagare solo il 20% della tariffa, chiedendo uno sconto dell’80%.

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