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Quando si abbasseranno i tassi sui mutui? Quale sarà l’andamento dei prossimi anni? I tassi bassi per un periodo di tempo molto esteso garantiti da Mario Draghi faranno stare tranquilli i mutuatari forse ancora per qualche anno. Il costo del denaro potrebbe scendere ancora nel corso dei prossimi anni .
Gli spread attualmente applicati sui prodotti sono ancora abbastanza elevati e rimarranno su questo livello per un bel po’ di tempo nonostante gli sforzi della BCE. Possiamo però affermare che, chi ha un mutuo già adesso o chi ha intenzione di accenderne uno, sia a tasso fisso che a tasso variabile, non dovrà preoccuparsi eccessivamente per i prossimi anni, considerato che le attuali previsioni per quanto riguarda l’andamento di Euribor e Eurirs sono abbastanza positive. Entrambi gli indici dovrebbero restare intorno a livelli minimi per i prossimi dueo tre anni, e secondo gli analisti più ottimisti potrebbero addirittura andare oltre.
Chiaramente quello che affermiamo è sempre in funzione delle attuali previsioni economiche, basate a loro volta sull’attuale scenario economico. Salvo improvvisi choc del sistema economico i tassi sui mutui dovrebbero restare ottimi e forse anche continuare a scendere nel corso dei prossimi anni.
Il fatto che la Grecia e i creditori abbiano raggiunto un accordo abbassa il rischio di rialzi, ma la stessa recente notizia della svalutazione dello yuan cinese gioca a favore dei potenziali mutuatari. Quello che potrebbe mettersi un può “tra le ruote” per il ribasso dei tassi dei prossimi anni è senz’altro lo spread bancario, ma sicuramente di poco, in quanto la concorrenza tra le varie banche, unitamente ai bassi prezzi attuali del mercato immobiliare, oltre che la politica monetaria attuata dalla BCE li terranno comunque a bada.
Senz’altro i tassi sui mutui, che già sono ai minimi, scenderanno o comunque resteranno stabili nel corso dei prossimi anni. Vediamo insieme il perché. I motivi per cui i tassi d’interesse sono al minimo sono strettamente correlati a vari fattori che girano intorno a fattori nazionali ed europei. Innanzitutto l’attuale politica monetaria della BCE, con il ben noto “Quantitative Easing”, che punta ad immettere una maggiore liquidità nel settore bancario. Grazie a questa manovra, le banche offrono e si scambiano denaro a tassi più bassi, e questo influenza anche l’Euribor (l’indice dei mutui a tasso variabile), che viene proprio calcolato in base ai tassi d’interesse ai quali le principali banche in Europa si scambiano il denaro. La BCE, allo stato attuale, sembrerebbe intenzionata a prolungare il Quantitative Easing anche oltre settembre 2016, considerati gli effetti positivi sull’economia che sta’ generando.
Un altro fattore, sempre correlato al Quantitative Easing, permette ai tassi di restare bassi e di scendere ancora in futuro. Il fatto che i Titoli di Stato tedeschi ed europei offrano rendimenti minimi: questo influenza in modo positivo l’andamento dell’Eurirs (l’indice utilizzato per i mutui a tasso fisso) che viene calcolato a partire dai rendimenti dei titoli tedeschi decennali.
Va’ poi considerato che la BCE, al fine di stimolare le banche europee a concedere un numero maggiore di finanziamenti, ha imposto già a partire dal 2014 un costo sui depositi di liquidità che le banche lasciano all’interno delle proprie casse, confermato al -0.20%. Inoltre, sono in aumento le surroghe dei mutui e il mercato immobiliare è ancora abbastanza fermo, le compravendite di abitazioni in Europa sono ancora “al palo” e i prezzi degli immobili in continua discesa. Per tutti questi motivi gli italiani fanno fatica a farsi concedere dei mutui, perché la situazione del risparmio e occupazionale delle famiglie, in questo momento, non è poi così buona. Tradotto questo vuol dire che c’è una vasta offerta di mutui, con moltissima concorrenza, ma una piccola platea di clienti cui vi può accedere. In sostanza l’offerta è maggiore della domanda, quindi i tassi devononecessariamente essere concorrenziali e continuare a scendere.
L’unico campanello d’allarme che potrebbe rialzare i tassi nel corso dei prossimi anni è la Grecia. Una situazione che al momento sembra essersi stabilizzata, ma che se andasse fuori controllo, con un aumento in impennata dei rendimenti dei Titoli di Stato, in quanto soggetti a maggiore rischio perdita, si tradurrebbe in un rialzo dei tassi d’interesse sui mutui.
La svalutazione dello yuan cinese, invece, ha portato ad una reazione quasi nulla. Un altro fattore che è stato molto positivo per i tassi d’interesse sui mutui. E’ stata decisamente una mossa di politica monetaria espansiva, che, tra l’altro, potrebbe avere l’effetto di allungare il QE adottato dalla BCE.
Concludendo, i tassi scenderanno nel corso dei prossimi anni? Quando scenderanno? Sicuramente non c’è una risposta univoca e certa, senz’altro l’attuale andamento economico prevede valori bassi e stabili per alcuni anni. Servirebbero enormi scossoni finanziari per farli risalire, visto che neanche la crisi greca e la svalutazione dello yuan cinese finora ci sono riusciti. Alcuni analisti attendono ulteriori ribassi rispetto agli attuali valori nel corso dei prossimi anni, perlomeno i più ottimisti.
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