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Il provvedimento è d’inizio anno, ma milioni di correntisti ne stanno constatando gli effetti solo ora. Si tratta della legge 2 del 2009, che elimina la commissione di massimo scoperto (Cms) per i conti correnti in rosso per meno di 30 giorni. Per i nuovi correntisti la disposizione aveva effetto immediato, per tutti gli altri gli istituti di credito devono adeguare le condizioni entro fine giugno. Le prime indicazioni raccolte in proposito evidenziano come la soppressione della Cms vada di pari passo con l’introduzione di altre commissioni.
Schematizzando, per il cliente retail si delineano tre situazioni: cliente non affidato che va in rosso; cliente con fido usato entro i limiti previsti; cliente con fido che va oltre quanto accordato. Le commissioni da pagare in questi tre casi variano da istituto a istituto. Ecco qualche esempio:
Monte dei Paschi di Siena
Il Gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena, fa sapere, ha rimodulato il quadro delle commissioni secondo principi di razionalizzazione, chiarezza, semplicità e tutela nei confronti dei clienti. Per coloro che vanno in rosso senza avere un fido, c’è la commissione d’istruttoria urgente con un massimo di 100 euro a trimestre; è applicata solo se lo scoperto supera i 100 euro e un’unica volta in tre mesi anche se si va in rosso in più occasioni.
Per i clienti che chiedono un fido, invece, scatta il corrispettivo sull’accordato, che sostituisce la commissione di massimo scoperto, le spese di liquidazione dei conti affidati, le spese di istruttoria e gestione fidi: è pro tempore (cioè si applica al periodo in cui il cliente beneficia della messa a disposizione dei fondi) e l’aliquota massima prevista è dello 0,94% circa trimestrale (3,75% annuo). Se si va oltre il fido non ci sono ulteriori commissioni, ma scatta il tasso d’interesse previsto per gli sconfinamenti.
Bnl Bnp Paribas
Con Bnl Bnp Paribas, il cliente non affidato che va in rosso paga il tasso di interesse più una commissione fissa di 12,5 euro per ogni episodio, ma solo per casi di “rosso” a partire da 21 euro. Per la messa a disposizione del fido, la commissione è pari allo 0,9% dell’importo calcolato sulla durata del fido stesso.
Credem
Per i clienti non affidati di Credem, è prevista una commissione per i giorni di effettivo scoperto: 2,5 euro al giorno per scaglioni di 1.000 euro o frazione, con un massimo trimestrale di 150 euro; sono esenti gli sconfinamenti liquidi uguali o inferiori a 100 euro. Credem non applica ai privati la commissione di messa a disposizione fondi. Per chi è affidato e supera la soglia prefissata scatta l’applicazione di una maggiorazione del tasso concordato.
Ubi Banca
Il Gruppo Ubi Banca ha introdotto una commissione di messa a disposizione fondi oltre a un recupero spese forfettario. Per chi va in rosso senza fido, scatta la penale di sconfino. Inoltre, è stata raggruppata sotto la voce “spese gestione conto” una serie di oneri dovuti dai clienti a vario titolo.
Intesa Sanpaolo
In casa Intesa Sanpaolo è stato stabilito che per i conti non affidati che vanno in rosso scatti la commissione per scoperto di conto: 2 euro al giorno ogni mille euro o frazione di saldo debitore con un massimo di 100 euro a trimestre (esclusi i saldi debitori fino a a 100 euro). Per i clienti affidati, è previsto solo il pagamento di un tasso di interesse che varia in relazione al fatto che si stia nell’accordato o si sconfini (in tal caso il tasso maggiorato si applica a tutto l’importo).
Unicredit
Unicredit Banca (anche Banca di Roma e Banco di Sicilia) applica ai non affidati una commissione di 2 euro al giorno ogni 1.000 euro o frazione in caso di rosso. L’importo si applica, sulla quota extra, anche a chi ha un fido e sconfina. Chi resta nello stabilito, paga una disponibilità immediata fondi (dallo 0,1 allo 0,5% dell’accordato) calcolata sulla durata del fido.
Conclusioni
Il quadro appare piuttosto articolato. Del resto l’Abi ha fatto sapere che auspica l’applicazione della norma da parte delle banche ma non vuole interferire nelle pratiche commerciali dei singoli istituti. La nascita di queste nuove commissioni e la non omogeneità delle modalità applicative per il momento non trova spazio nemmeno nel portale di confronto dei conti correnti PattiChiari, dove è ancora prevista solo la voce Cms. Fonte:ilsole24ore
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